La 6C 2500 è l'ultima auto prodotta da Alfa prima della guerra, e la prima ad essere prodotta dopo la guerra. È un simbolo indelebile della volontà di tutti gli uomini che hanno lavorato all'Alfa.
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Storia
La 6C 2500 inizia la sua carriera nel 1939 ed è l'ultima erede della fortunata serie delle 6C, iniziata con la 6c-1500. La 2500 è un'evoluzione della 6c-2300: come da tradizione vengono proposte varie versioni, tra cui la Turismo, la Sport, la Super Sport e la Super Sport Corsa. Nel 1939 una 6C 2500 Touring vince la Tobruq-Tripoli, e viene subito ribattezzata SS Ala Spessa per via dei parafanghi integrati nella carrozzeria. La turismo viene proposta in versioni da 5, 6 o 7 posti. L'auto, benché si tratti di un'auto di élite e nonostante i problemi del Portello in vista del conflitto, ha grandissimo successo.
Poi scoppia il conflitto.
Alla fine della guerra, il Portello, così come lo stabilimento di Pomigliano d'Arco, è distrutto: l'IRI non ha i soldi necessari alla rimessa in opera degli impianti, così alla Alfa devono ingegnarsi per portare avanti la produzione delle vetture. Tutti alla Alfa, operai inclusi, sono disposti a rinunce pur di riuscire ancora a produrre veicoli. La produzione si concentra sugli autoveicoli, ma vengono avviate produzioni parallele a basso costo utili a finanziare la ricostruzione: vengono costruite cucine a gas ed elettriche, costruite su progetto di un ingegnere aeronautico, viene presentata una finestra con intelaiatura in duralluminio e persiana interna, che avrà grande successo alla Fiera Campionaria di Milano. Si produrranno motori elettrici, materiale per le ferrovie, autocarri, compressori ecc..
Intanto dai pagliai riaffiorano le 8C prodotte prima della guerra e i piloti si rimettono in pista, risparmiando il più possibile su gomme e carburante.
Al Portello si risparmia su tutto, persino il logo viene modificato nelle dimensioni e nei materiali, non più smaltato, per poter risparmiare il più possibile. Nel 1945 vengono prodotte solo tre auto, tre splendide 6C 2500. Nel 1947 cessa il regime commissariale, e lo stabilimento di Pomigliano d'Arco viene scorporato ed integrato in una nuova società IRI, la Metalmeccanica Meridionale, per poi tornare sotto la gestione dell'Alfa nel 1952.
L'Italia è esclusa dal salone di Parigi, perché nazione perdente, ma Pininfarina si mette al volante della sua Alfa 6C 2500 Sport Cabriolet e raggiunge Parigi, facendo la sua apparizione di fronte all'ingresso del Gran Palais e, più tardi, a Place de l'Opera. Nel 1946 parte la produzione della 6C 2500 "freccia d'oro", progetto diretto da Giampaolo Garcea, sulla cui base verranno poi realizzate molte elaborazioni. Achille Castoldi, alla guida di una coupé carrozzata Touring, parte per il Salone di Ginevra, deciso a ripetere la performance di Pininfarina al salone di Parigi, riuscendoci: il modello viene acquistato da personalità spiccanti, come Ranieri ||| di Monaco, il re Farouk d'Egitto e altri ancora. Nel 1949 una 6C 2500 carrozzata Touring partecipa al concorso Villa D'Este, da cui prenderà poi il nome, in cui viene premiata anche una 6C 2500 sport carrozzata Ghia.
Nel 1948 viene proposto anche il modello Competizione, costruito in soli tre esemplari. La produzione della 6C 2500 ed in generale di tutta la linea 6C, cesserà nel 1953. Dalla prima 6c-1500 sono passati 26 anni e una Guerra Mondiale.
Curiosità
Nell'immediato dopoguerra la produzione Alfa Romeo fu in parte dedicata ad attività più remunerative e meno impegnative dal punto di vista tecnologico, come la costruzione di cucine.
Alcune produzioni "parallele" Alfa Romeo | |
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Prototipi e derivati
A partire dal 1948 si comincia a studiare una sostituta della 6C 2500 Freccia d'Oro per partecipare alle gare di categorie. Questa nuova 6C 3000 CM viene infine realizzata nel 1952, e viene soprannominata Disco Volante, nome con cui viene tuttora identificata.
Tecnica
Modello | Turismo (6/7 posti) | Sport | Super Sport | Super Sport Corsa | Competizione |
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Motore | 6 cilindri in linea, longitudinale, anteriore | ||||
Cilindrata | 2.443 cm3 (72x100) | ||||
Rapporto compressione | 7,0:1 | 8,0:1 | 9,2:1 | ||
Potenza max | 87 cv @ 4.600 rpm | 95 cv @ - rpm | 110 cv @ - rpm | 125 cv @ - rpm | 145 cv @ - rpm |
Distribuzione | Doppio albero a camme in testa | ||||
Trasmissione | Posteriore, cambio 4 marce + retro | ||||
Passo | 3.250 mm | 3.000 mm | 2.700 mm | 2.500 mm | |
Peso a secco | 1.620/1.720 Kg | 1.370/1.550 Kg | 1.270/1.400 Kg | 1.130 Kg | 850 Kg |
Prestazioni | 143/145 km/h | 155 km/h | 170 km/h | 200 km/h |
Dati di vendita
In totale, tra versioni Turismo, Sport e Super Sport, vengono prodotti 2431 esemplari. Più 3 esemplari della versione Competizione.
Foto
Una 6C 2500 prodotta prima della seconda guerra mondiale (grazie a nickandrick) |
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Una delle prime 6C 2500 prodotte nel secondo dopoguerra |
La 6C 2500 Villa d'Este |
La 6C 2500 Super Sport |
Lo scudetto
Come si può vedere le 6C del dopoguerra presentano un particolare scudetto di forma triangolare, che poi rimarrà per tutta la produzione successiva. Questo scudetto è la rappresentazione di un cuore stilizzato, il famoso Cuore Sportivo Alfa Romeo.
Il Logo
Nel secondo dopoguerra, appena riprende la produzione, il logo Alfa Romeo viene modificato, non negli elementi grafici, ma solo nella forma e nei materiali: il diametro passa da 60 a 54 mm e viene utilizzato solo il metallo, senza alcuna smaltatura:
Il logo fu modificato per due motivi, legati alla devastazione della guerra. In primo luogo andarono distrutti i complicati stampi necessari a formare l'originale logo Alfa Romeo, uno dei pochi loghi in quadricromia. Oltre a ciò, si decise di commemorare gli operai caduti durante la guerra e così, per ricordare quel sangue, si tinse id rosso il fondo del logo.