La prima sportiva pura di casa Alfa
Storia
La 40-60 HP viene realizzata dall'ingegner Giuseppe Merosi per tutti quegli alfisti che vorreebbero qualcosa di più della 12 HP.La progettazione inizia nel 1911 e la vettura, realizzata con un motore dalla cilindrata veramente spropositata (6000 cm3), entra in consegna nel 1913, avendo subito un grandissimo successo. La 40-60 HP è un'auto che fa sognare, tanto da spingere il carrozziere Castagna a realizzare un'innovativa versione speciale per il conte Ricotti, la famosissima 40-60 HP Aerodinamica meglio nota con il nome di Siluro Ricotti (per via della carenatura integrale, che la fa assomigliare ad un proiettile). Viene approntata una versione Corsa, leggermente più potente, che fa subito registrare una prestazione ottima alla corsa in salita Parma-Poggio di Berceto: la 40-60 HP Corsa di Nino Franchini è seconda assoluta e prima della sua categoria. Risultato ripetuto da Giuseppe Campari nell'edizione successiva della corsa. Nel 1920 viene preparata una nuova versione Corsa, che permetterà a Giuseppe Campari di conquistare parecchie vittorie tra il 1920 e il 1921, tra cui il Mugello e un terzo posto alla Targa Florio. La 40-60 HP dovrà cedere il posto alla nuova 20-30 ES Sport, e nell'ultima gara, al Gran Premio d'Autunno del 1922, dopo aver fatto registrare il giro più veloce in pista, costringe Campari a ritirarsi per un guasto.
Tecnica
Modello | 40-60 HP | 40-60 HP Corsa (1913) | 40-60 HP Corsa (1920) |
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Motore | 4 cilindri in linea biblocco in ghisa, longitudinale, anteriore | ||
Cilindrata | 6.082 cm3 | ||
Rapporto di compressione | 4,35:1 | ||
Distribuzione | 2 V, aste e bilancieri: valvole in testa, due alberi a camme nel basamento | ||
Potenza | 70 CV @ 2.200 rpm | 73 CV @ 2.200 rpm | 82 CV @ 2.400 rpm |
Trasmissione | Posteriore, cambio 4 marce + retro | ||
Passo | 3.320 mm | ||
Peso a vuoto | 1.250 Kg | ||
Prestazioni | 125 Km/h | 139 Km/h | 150 Km/h |
Prezzo idicativo | per l'autotelaio: 15.500 lire |
Foto
La 40-60 HP nella splendida (e classica) livrea Rosso Alfa |
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Il Logo
Il logo dell'Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, proprio come l'acronimo, ha un forte legame con il luogo in cui ha sede l'azienda. Impresse sulle calandre di tutte le Alfa prodotte dal 1910 in poi, si trovano due simboli appartenenti alla città di Milano. la croce rossa in campo bianco è il simbolo della Milano dell'età dei comuni, mentre il "biscione" appartiene alla casata viscontea e, se vogliamo, ha un significato più cruento. Il cosiddetto "biscione" è noto anche con il nome di "basilisco che mangia il moro", simbolo di potenza e eternità della stirpe. Entrambi i simboli possono essere legati in qualche modo alle crociate, ma ciò a poco a che vedere con Alfa Romeo. Il primo logo usato presenta già quasi tutti gli elementi caratteristici del logo attuale:

Ai simboli già citati, sulla corona circolare blu vengono apposte le parole ALFA e MILANO, separate dai nodi sabaudi.
Successivamente, dal 1915, il logo viene modificato per includere il cognome dell'ing. Nicola Romeo che ha acquisito il gruppo

nonostante i continui richiami alla città di Milano e la forte tradizione che lega questo marco storico alla città Lombarda, negli ultimi tempi molti degli edifici storici sono stati (o stanno per essere) smantellati.