L'erede della 164: cresciuta in prestigio e migliorata nella meccanica.
Storia
La 166 è la diretta erede della 164 e diventa l'ammiraglia di Alfa per il nuovo millennio. Nata nel 1998, la vettura viene presentata notevolmente in ritardo, e così la linea ideata dal Centro Stile Alfa, capitanato in quegli anni da Walter de Silva appare in qualche modo già superata.
Il progetto "936", destinato poi a diventare la 166, prende come base la 164 di cui riprende tecnica ed estetica. Il risultato finale è invece molto distante dalla progenitrice: rimangono i fari dalla particolare foggia, la profonda V sul cofano e i "baffi" in cui sono alloggiate le prese d'aria, ma del pianale originario rimane solo la parte centrale, quella destinata ad ospitare i sedili. L'abitabilità è, infatti, simile a quella della 164, molto comoda per chi è seduto davanti, un po' meno per chi si siede dietro, mantenendosi comunque a buoni livelli. Il resto deltelaio è riprogettato per garantire maggiore deformabilità in caso di urto e per ospitare le nuove sospensioni a quadrilatero alto anteriormente e a bracci multipli posteriormente.
Internamente è contraddistinta da una plancia sportiva, con strumenti tondi a fondo bianco e lancetta rossa, e caratterizzata da una nuova consolle centrale, leggermente orientata verso il pilota, su cui è sistemato, come optional, il monitor a 5" a colori del navigatore satellitare. La vita a bordo è resa più comoda dal climatizzatore automatico, il trip computer, e dal potente impianto stereo abbinato ad un caricatore da 6 cd posto nell'abitacolo. Non può mancare il telefono GSM optional.
La 166 ha un'ottima tenuta di strada, grazie alle sospensioni anteriori a quadrilatero alto (schema che accompagnerà anche 156, 147 e GT), e posteriori a bracci multipli con uno schema innovativo del montante, non più rigido, ma costituito da tre leve che possono muoversi grazie a snodi a boccole elastiche, garantendo stabilità e confort; la stabilità è anche incrementata dal sistema VDC (Vehicle Dynamic Control), che fa il suo debutto sulla motorizzazione più potente, il V6 24 valvole di 3 litri. Il panorama dei controlli elettronici è completato dall'ASR (Anti Schlumpf Regulierung, cioè il controllo di trazione) disinseribile e l'MSR (Motor Schlepp Regulerung), che controlla la coppia motore nelle scalate brusche per evitare il blocco e il pattinamento delle ruote.
La 166 è anche la prima ammiraglia Alfa Romeo a montare un motore JTD, in particolare il 5 cilindri 2.4, inizialmente proposto in versione da 136 cv.
Oltre alle brillanti doti dinamiche, la 166 può contare su potenti propulsori, abbinati anche a tre differenti cambi: manuale a 5 o 6 marce e il 4 marce automatico/sequenziale Sportronic. Tra i motori più interessanti vi è il quattro cilindri in linea Twin Spark e il V6 da tre litri di derivazione Busso.
Benché l'ammiraglia Alfa manifesti maggiori doti sportive delle dirette concorrenti (BMW Serie 5 e Mercedes Classe E), deve scontare un minore appeal estetico e li svantaggi derivanti dalla sistemazione trasversale del motore, soprattutto per quel che riguarda il raggio di sterzata.
Nel 2003 viene introdotto un restyling, riguardante soprattutto l'anteriore, che modifica la forma della calandra, del paraurti anteriore e della scalfitura sul cofano motore, donando alla 166 un aspetto più aggressivo e più in liea col family feeling della 156.
Alfa Romeo 166 Restyling |
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Curiosità
Nella pista di Balocco è possibile scovare una versione speciale della 166, probabilmente un prototipo di un modello mai andato in porto, che è possibile vedere in queste pagine
A partire dalla meccanica della 166 3.0 V6, Bertone realizza per il Salone di Ginevra del 1999 una coupé 4 posti chiamata Bella, che rimarrà però solo un prototipo.
Scheda tecnica
Modello | 2.0i TS | 2.5 V6 | 3.0i V6 | 3.2 V6 |
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Motore | 4 cilindri in linea trasversale, anteriore | 6 a V trasversale, anteriore | ||
Cilindrata | 1.970 cm3 | 2.492 cm3 | 2.959 cm3 | 3.179 cm3 |
Potenza max | 14 kW (150 CV) @ 6400 rpm | 138 KW (188 CV) @6300 rpm | 162 kW (220 CV) @ 6300 rpm | 177 kW (240 CV) @ 6200 rpm |
Coppia | 181 Nm @3800 rpm | 221 Nm @5000 rpm | 265 Nm @5000rpm | 289 Nm @4800 rpm |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro, doppio albero a camme in testa | |||
Alimentazione | iniezione elettronica indiretta | iniezione diretta | ||
Trasmissione | Anteriore, cambio 5 o 6 marce + retro, o 4 marce automatico Sportronic | |||
Sospensioni | Anteriori a quadrilatero alto, posteriore a bracci multipli | |||
Freni | 4 freni a disco | |||
Passo | 2.700 mm | |||
Peso a secco | 1.420 kg | 1.490 kg | 1.510 kg | - |
Prestazioni | 213 km/h | - | 243 km/h | - |
Rilevazioni di Quattrouote
Modello | 2.0i TS (6 marce) | 2.5 V6 (sportronic) |
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Velocità Max | 237,38 Km/h in VI | 224 Km/h in D |
0-100 | 8,6'' | 11,5'' |
Frenata da 60 Km/h | 14,5 m | 14,0 m |
Frenata da 160 Km/h | 103,3 m | 99,8 m |